Vaccinazione antirabbica, sia come trattamento preventivo per i soggetti esposti al rischio di morsicatura di animali rabidi che come trattamento profilattico post-contagio a seguito di morsicature di animali rabidi o sospetti tali.
La vaccinazione preventiva antirabbica è particolarmente indicata per tutti coloro che, negli ospedali, nei laboratori di diagnostica o di ricerca, si trovano a contatto con il virus rabico o con materiale contaminato o sospetto (medici, veterinari, biologi, operatori di stabulari, ecc.). La vaccinazione preventiva è inoltre consigliabile in tutte le zone geografiche dove è presente la rabbia animale per tutte le persone esposte alle morsicature od al contatto con animali rabidi (veterinari, cacciatori, guardie forestali, personale dei macelli).
La vaccinazione preventiva antirabbica è infine da prendere in considerazione per i bambini che sono particolarmente esposti al rischio di morsicature di animali.
Ricostituire il vaccino liofilizzato con l'apposito solvente; agitare delicatamente; aspirare il vaccino solubilizzato ed iniettare per via sottocutanea profonda o intramuscolare. Il dosaggio consigliato è il seguente:
Per soggetti esposti al rischio di morsicature
Il trattamento consiste nella somministrazione per via intramuscolare o sottocutanea profonda di 2 dosi da 1 ml ciascuna ad 1 mese di intervallo, seguite da una dose di richiamo a distanza di 1 anno circa; ulteriori richiami saranno eseguiti a distanza di 3 anni circa.
Qualora si ritenesse opportuno ottenere una protezione in tempi più brevi, può essere attuata una procedura "rapida" di vaccinazione, consistente nella somministrazione di 3 dosi di vaccino, a distanza di 7 giorni l'una dall'altra.
È consigliabile completare la vaccinazione con una dose di richiamo a distanza di 1 anno dall'ultima iniezione.
Trattamento profilattico post-contagio
Se il soggetto non è stato mai vaccinato, il trattamento profilattico consiste nella somministrazione per via sottocutanea profonda od intramuscolare di 6 dosi di vaccino così spaziate: al giorno 0, al 3°, 7°, 14°, 30° e 90° dall'inizio del trattamento.
Se il soggetto è già stato preventivamente vaccinato contro la rabbia da meno di 1 anno (con vaccino antirabbico ottenuto da cellule diploidi umane), sarà sufficiente un richiamo con una sola dose da somministrare subito dopo la morsicatura; se l'intervallo trascorso è maggiore di 1 anno si somministreranno 2 o 3 dosi così spaziate: al giorno 0, al 3° giorno ed al 7° giorno dall'inizio del trattamento.
Se il soggetto risulta incompletamente vaccinato o vaccinato con altri tipi di vaccino è più prudente considerarlo non vaccinato ed eseguire pertanto il trattamento più lungo.
Non sono stati segnalati casi di sovradosaggio.
Avvertenze
Per il trattamento antirabbico post-esposizione sono suggeriti i seguenti schemi di comportamento (Comité O.M.S. d'Experts de la rage. Sixiéme Serie de Rapports techniques 1973 n. 523 e Circolare del Ministero della Sanità n. 60 del 5.10.1982):
1) Animale apparentemente sano, padronale, reperibile o sotto controllo, che ha morsicato perché molestato, perché con cuccioli, perché disturbato dal passaggio del morsicato che corre o che va in bicicletta o in motociclo, ecc.:
A) contatto con saliva o lambitura su cute non integra, ferita lieve: nessun trattamento iniziale;
B) ferita grave o localizzata nelle zone di maggior rischio, esclusa la testa (genitali, areole mammarie, solchi ungueali) o lambiture su mucose: iniziare con una dose di Rasilvax;
C) ferite alla testa o ferite particolarmente gravi ed estese: iniziare con una dose di Rasilvax e immunoglobuline antirabbiche;
In tutti i casi completare (nel caso A iniziare e completare) la vaccinazione solo se l'animale manifesta la rabbia nel corso del periodo di osservazione di 10 giorni dalla contaminazione.
2) Animale apparentemente sano, reperibile o sotto controllo, ma che ha morsicato senza alcun motivo, o che ha manifestato una aggressività sospetta, o che ha cambiato atteggiamento nei confronti dei padroni:
- nei casi A e B iniziare con una dose di Rasilvax;
- nel caso C iniziare con una dose di Rasilvax e immunoglobuline antirabbiche.
3) Animale scomparso o rabbioso:
- nei casi A e B vaccinazione completa con 6 dosi di Rasilvax ai giorni 0, 3, 7, 14, 30, 90;
- nel caso C vaccinazione completa ed immunoglobuline antirabbiche.
4) Animale deceduto con testa in esame:
- nei casi A e B cominciare la vaccinazione ma sospenderla in caso di test di immunofluorescenza negativo e prova biologica negativa (da attuare preferibilmente su topini neonati);
- nel caso C somministrare immunoglobuline specifiche e iniziare la vaccinazione, ma sospenderla in caso di test di immunofluorescenza negativo e prova biologica negativa (da attuare preferibilmente su topini neonati).