- [Vedi Indice]Renormax è indicato nel trattamento dell'ipertensione arteriosa.
La dose iniziale raccomandata di Renormax è 6 mg (1 compressa) una volta al giorno, sia per la terapia di attacco sia per la terapia di mantenimento.
Se non viene raggiunta una risposta soddisfacente entro 4-6 settimane di terapia con una dose di 6 mg/die, è consigliabile considerare una terapia antiipertensiva addizionale o alternativa.
Uso in pazienti con insufficienza renale
In pazienti con insufficienza renale lieve (clearance della creatinina 31-80 ml/min) e moderata (clearance della creatinina 10-30 ml/min) la dose iniziale è di 3 mg.
Questi pazienti dovrebbero cominciare la terapia dopo monitoraggio clinico.
Come per i pazienti non compromessi nella loro funzionalità renale, il dosaggio può aumentare, in base alle rilevazioni della pressione sanguigna, sino ad un massimo di 6 mg al giorno.
I dati relativi a pazienti con insufficienza renale grave (clearance della creatinina <10 ml/min) e/o in trattamento emodialitico sono ancora limitati, pertanto l'uso di Renormax in tali pazienti è controindicato (vedi " 04.3 Controindicazioni").
Uso in pazienti con deplezione salina e/o idrica
Vedi "Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso".
Uso in pazienti portatori di insufficienza epatica
Sebbene in questo gruppo di pazienti le concentrazioni plasmatiche di spiraprilat, metabolita farmacologicamente attivo, possono essere ridotte del 30% in confronto alle normali concentrazioni plasmatiche, tuttavia non è necessario alcun aggiustamento della dose.
Uso negli anziani
In base ai risultati clinici e farmacocinetici negli anziani (>65 anni) non è necessario alcun aggiustamento della dose.
Renormax è controindicato in pazienti con ipersensibilità verso i componenti o altre sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico; in pazienti con una storia di angio-edema correlata ad un trattamento precedente con un ACE-inibitore; in pazienti con edema ereditario o edema angioneurotico idiopatico; in pazienti con grave insufficienza renale (clearance della creatinina <10 ml/min) o in trattamento emodialitico; in gravidanza e durante l'allattamento (vedi "Gravidanza e allattamento"); in pediatria (per mancanza di dati).
Uso in pazienti con deplezione salina e/o idrica
Raramente si osserva ipotensione in pazienti portatori di ipertensione non complicata, ma in pazienti con deplezione salina e/o idrica già in trattamento con diuretici, o in dieta salina ristretta, o in pazienti con diarrea o vomito, si può raramente verificare ipotensione, particolarmente dopo la prima somministrazione di Renormax.
In tali pazienti, il trattamento diuretico dovrebbe essere interrotto per 2-3 giorni prima della terapia con Renormax.
Se si deve somministrare Renormax insieme ad un diuretico, il trattamento deve essere iniziato sotto stretto controllo medico per le prime 6 ore successive alla somministrazione. Se si osserva ipotensione il paziente deve essere collocato in posizione supina e, se necessario, ricevere una infusione endovenosa di soluzione fisiologica.
Una risposta ipotensiva transitoria non rappresenta una controindicazione ad un uso successivo e le dosi seguenti possono essere usualmente somministrate senza difficoltà, una volta che la pressione arteriosa si è normalizzata.
Uso in pazienti con insufficienza cardiaca concomitante
I pazienti con insufficienza cardiaca concomitante, specialmente se gravi, hanno un maggior rischio di seria ipotensione e peggioramento acuto della funzionalità renale.
Si consiglia di trattare questi pazienti inizialmente sotto controllo medico, usando un basso dosaggio iniziale. In questi pazienti va anche monitorata regolarmente la funzionalità renale.
Uso in pazienti con stenosi aortica
Si raccomanda attenzione per il rischio potenziale di una ridotta perfusione coronarica e cerebrale.
Uso di supplementi di potassio o diuretici risparmiatori di potassio
I fattori di rischio per lo sviluppo di iperkaliemia in associazione con ACE inibitori includono insufficienza renale e diabete mellito.
Renormax, quindi, dovrebbe essere utilizzato con cautela in tali condizioni.
L'uso di Renormax con supplementi di potassio o diuretici risparmiatori di potassio può condurre ad un incremento significativo del potassio sierico.
Se l'uso concomitante dei farmaci sopracitati è indicato a causa di ipokaliemia, essi dovrebbero essere utilizzati con cautela e con frequenti monitoraggi della potassiemia.
Uso in pazienti con ipertensione reno-vascolare
Come conseguenza della inibizione del sistema renina-angiotensina-aldosterone, Renormax può causare modifiche nella funzione renale in pazienti con ipertensione renovascolare.
La somministrazione di Renormax, specialmente in pazienti ipertesi con stenosi dell'arteria renale monolaterale o bilaterale, può causare un incremento dell'azoto ureico ematico (BUN) e della creatinina sierica.
In tali pazienti la funzionalità renale dovrebbe essere monitorata attentamente nel corso della terapia.
Bisogna tener conto della possibilità che la funzionalità renale peggiori rapidamente nei pazienti con insufficienza renale e nei pazienti con ipertensione reno-vascolare, in particolare se esiste una stenosi bilaterale delle arterie renali o se esiste una stenosi unilaterale dell'unico rene funzionalmente attivo, come ad esempio dopo trapianto renale.
Nei pazienti con entrambi i reni funzionanti, e con stenosi unilaterale della arteria renale si può verificare una perdita della funzionalità del rene malato, benché reversibile, senza che concomiti un aggravamento della funzionalità renale.
Alcuni pazienti ipertesi, senza alcuna apparente compromissione reno-vascolare, possono sviluppare incrementi dell'azoto ureico ematico (BUN) e della creatinina sierica.
Questi incrementi sono normalmente di piccola entità e transitori ed è più probabile che intervengano in pazienti con insufficienza renale preesistente.
Uso in pazienti in trattamento emodialitico
Si sono verificate reazioni anafilattiche nei pazienti trattati con inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE) durante emodialisi con membrane poliacrilonitriliche (AN 69) ad "alto flusso". Pertanto si raccomanda di non usare tali membrane in questi pazienti.
Angioedema
Nei pazienti trattati con ACE-inibitori, specialmente durante la prima settimana di trattamento, sono stati segnalati angioedema delle estremità, del viso, delle labbra, delle mucose, della lingua, della glottide e/o laringe.
Tuttavia in rari casi si può sviluppare un grave angioedema dopo un trattamento a lungo termine con un ACE-inibitore.
Se si osserva angioedema, si deve sospendere il trattamento con Renormaxed il paziente deve essere osservato attentamente fino a scomparsa del gonfiore.
Qualora siano interessate la lingua, la glottide o la laringe, il che può provocare l'ostruzione delle vie aeree, deve essere somministrata una terapia appropriata, ad esempio una soluzione di adrenalina 1:1000.
Tosse
Durante il trattamento con ACE-inibitori si può osservare tosse secca e/o non-produttiva che scompare con l'interruzione della terapia.
Chirurgia/Anestesia
In pazienti che devono essere sottoposti ad interventi di chirurgia generale o durante anestesia con agenti che possono indurre ipotensione, Renormax può bloccare la formazione di angiotensina II, secondaria al rilascio compensatorio di renina.
Se dovesse comparire ipotensione ed essa fosse ritenuta effetto di questo meccanismo, la stessa può essere corretta mediante espansione della volemia.
Proteinuria
Si può verificare soprattutto nei pazienti con disfunzione renale o in trattamento con dosi relativamente alte di ACE-inibitori.
Uso in pediatria
Poiché non è disponibile un'esperienza con Renormax in pediatria, il suo uso è controindicato in pazienti pediatrici.
L'uso di Renormax con pasti ricchi di lipidi non ha effetti significativi sulla biodisponibilità di spirapril ma può ritardare il suo assorbimento di circa un'ora.
Gli effetti di diclofenac, glibenclamide, idroclorotiazide o cimetidina sulle concentrazioni plasmatiche di spirapril e spiraprilat sono trascurabili, la somministrazione concomitante di Renormax con rifampicina diminuisce del 20-30% le concentrazioni plasmatiche di spiraprilat; tuttavia queste modifiche minori non necessitano di un aggiustamento della dose quando Renormax è utilizzato in combinazione con i farmaci sopracitati.
La nicardipina può provocare un aumento del 44% di spiraprilat nell'AUC. La biodisponibilità della nicardipina può essere ridotta di circa il 30% quando somministrata in concomitanza a Renormax.
Renormax non causa modifiche rilevanti nella farmacocinetica di digossina.
I pazienti in terapia diuretica possono occasionalmente subire un'eccessiva riduzione della pressione arteriosa dopo l'inizio della terapia con Renormax (vedi "Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso").
L'uso contemporaneo di spirapril e supplementi di potassio o diuretici risparmiatori di potassio può portare ad un aumento significativo della potassiemia (vedi "Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso").
Come altri farmaci che provocano l'eliminazione di sodio, l'uso di spirapril può portare ad una diminuzione dell'eliminazione del litio. Pertanto i livelli di litio nel sangue vanno attentamente monitorati durante la terapia combinata con sali di litio.
Nei pazienti sotto anestetici che provocano ipotensione, spirapril può bloccare la formazione di angiotensina II secondaria al rilascio compensatorio di renina (vedi "Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso").
Nei pazienti in terapia combinata con indometacina e altri farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS) è possibile che si verifichi una diminuzione dell'effetto antiipertensivo.
Come con altri ACE-inibitori è possibile un incremento dell'effetto ipotensivo di spirapril in terapia combinata con farmaci narcotici, antipsicotici o alcool.
L'uso concomitante di simpaticomimetici può provocare, come per altri farmaci ACE-inibitori, la riduzione dell'effetto antiipertensivo di spirapril.
Non sono stati condotti studi sufficienti per valutare i possibili rischi associati all'uso di Renormaxnelle donne gravide.
L'esperienza riportata per altri ACE-inibitori segnala casi di ipoplasia polmonare, ritardo della crescita intra-uterina, persistenza del canale arterioso e ipoplasia cranica. Inoltre, per la sua attività farmacologica è possibile ipotensione fetale, con oliguria fetale/neonatale e oligoidramnios.
Prove sugli animali hanno dimostrato che gli ACE-inibitori possono influire negativamente sull'ultima fase della crescita fetale, che porta alla mortalità fetale e ad anomalie congenite, specialmente della scatola cranica. Si ritiene che quest'ultima anomalia sia causata dagli effetti farmacologici del farmaco e correlata alla comparsa di oligoidramnios.
Effetti negativi si possono verificare soprattutto durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza. Non è conosciuta la possibilità di effetti negativi dall'esposizione al farmaco durante il primo trimestre di gravidanza. Pertanto Renormax come altri ACE-inibitori non dovrebbe essere utilizzato in gravidanza eccetto in quelle pazienti per le quali non è disponibile un trattamento alternativo e il beneficio potenziale sopravanzi ogni rischio potenziale (vedi "Controindicazioni").
Le donne in terapia con ACE-inibitori non dovrebbero allattare.
Fino a che non è stata stabilita una possibile correlazione con l'uso di spirapril i pazienti alla guida di veicoli o che usano macchinari devono fare particolare attenzione, in quanto sono segnalati episodi di vertigini.
Gli effetti indesiderati più frequentemente riscontrati sono cefalea, vertigini, sintomi a carico delle vie respiratorie superiori (compresa la tosse) ed affaticamento.
Raramente sono stati osservati fastidi gastrointestinali e rash cutanei.
Angioedema
In pazienti trattati con ACE-inibitori sono stati segnalati angioedema del viso, delle estremità, delle labbra, delle mucose, della lingua, della glottide e/o della laringe (vedi "Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso").
Neutropenia/Agranulocitosi
Non c'è alcuna evidenza che il trattamento long-term con Renormax causi alcun effetto sfavorevole sui parametri ematologici.
Il monitoraggio periodico della conta dei globuli bianchi in pazienti portatori di malattie autoimmuni dovrebbe essere preso in considerazione, poiché in rare occasioni in questo gruppo di pazienti è stata segnalata discrasia ematica a seguito del trattamento con ACE-inibitori.
Raramente si può osservare ipotensione in pazienti portatori di ipertensione non complicata, ma si può verificare soprattutto dopo la prima dose, quando è presente una deplezione salina e/o idrica (vedi "Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso").
Non sono ancora stati riportati casi di sovradosaggio, tuttavia l'ingestione di dosi 10 volte superiori alla dose raccomandata può causare cefalea ed ipotensione. Si segnala comunque che il sovradosaggio da ACE-inibitori può portare a ipotensione acuta, shock, stupore, bradicardia, disturbi elettrolitici e insufficienza renale.
Qualora si osservi sovradosaggio, è opportuno considerare l'opportunità di operare una lavanda gastrica. Il paziente (ed in particolare il sistema cardiovascolare) deve essere monitorato attentamente e, se necessario, deve essere intrapreso un trattamento sintomatico.
Non si conosce se spirapril o i suoi metaboliti possono essere rimossi dal corpo con l'emodialisi.
Spirapril è un inibitore dell'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE).
In vivo è idrolizzato principalmente al metabolita diacido farmacologicamente attivo, spiraprilat.
L'ACE è una peptidil dipeptidasi che catalizza la conversione dell'angiotensina I ad angiotensina II, un potente vasocostrittore.
L'angiotensina II stimola anche la produzione di aldosterone, aumentando così l'escrezione di potassio e la ritenzione di sodio.
Spirapril può anche esercitare un effetto sul sistema di callicreina-chinina (interferenza con la degradazione che dà origine ad una aumentata concentrazione di bradichinina, un potente vasodilatatore).
Renormax abbassa la pressione arteriosa, principalmente attraverso il suo effetto sul sistema renina-angiotensina-aldosterone. Ciò dà origine ad una riduzione delle resistenze arteriose periferiche con nessuna o scarsa modifica della frequenza cardiaca. L'effetto antiipertensivo di Renormax perdura per 24 ore, consentendo una singola somministrazione giornaliera.
A seguito di somministrazione orale di Renormax, l'assorbimento è del 45%. Le concentrazioni plasmatiche di spirapril sono raggiunte dopo 45-90 minuti.
Spirapril è quasi completamente idrolizzato al metabolita attivo spiraprilat che raggiunge il picco di concentrazione plasmatica entro 2-3 ore.
Spirapril e spiraprilat sono entrambi legati per l'89% alle proteine plasmatiche in modo non specifico.
Il volume di distribuzione apparente di spirapril è in media di 28 l e la sua emivita di eliminazione è di circa 20-30 minuti.
L'eliminazione di spiraprilat è bifasica, con una fase alfa di 2 ore ed una fase beta di 40 ore.
Spirapril e spiraprilat sono escreti circa in uguale misura nelle urine e nelle feci. In condizioni di steady state, in volontari sani, circa il 44% della dose orale viene estratto dalle urine ed il 51% dalle feci. Esiste una relazione lineare tra clearance plasmatica di spiraprilat e la clearance della creatinina.
Per le interazioni farmacocinetiche, vedere "Interazioni".
Dopo somministrazione di spirapril cloridrato per 2anni a ratti e topi fino a dosi di 150 mg/kg/die (156-1250 volte la dose massima giornaliera per l'uomo), non c'è stata evidenza di un effetto oncogeno. Spirapril cloridrato non è risultato mutageno nel test di Ames con o senza attivazione metabolica.
Spirapril cloridrato non ha mostrato effetti tossici nei seguenti test di genotossicità: mutazione genica in Escherichia Coli, linfoma murino, test cromosomico su ovaie di Hamster cinese, test del micronucleo in vivo sul topo e test della sintesi di riparazione del DNA in epatociti primari di ratto.
Non si sono verificati eventi avversi rilevanti sulla capacità riproduttiva maschile o femminile. In uno studio di embriotossicità nei topi, si è osservata palatoschisi alle dosi più alte saggiate (450 mg/kg/die), che sono risultate tossiche anche per le madri.
Questo risultato non venne confermato in uno studio successivo. Inoltre, nessun potenziale teratogeno è stato evidenziato nei ratti fino a 450 mg/kg/die o nei conigli fino a 10 mg/kg/die. Negli studi peri-/post-natali eseguiti sui ratti, è stato osservato un incremento di neonati con idronefrosi solo al dosaggio di 300 mg/kg/die.
Renormax 3 mg - Renormax 6 mg
Lattosio, amido di mais, polivinilpirrolidone, glicina cloridrato, ferro ossido rosso, acido alginico, silice colloidale, magnesio stearato.
Nessuna
36 mesi.
Conservare a temperature inferiori a 25 °C ed al riparo dall'umidità.
Blister opaco di PVC/Al.
Renormax 6 mg
Confezione da 14 compresse da 6 mg.
Renormax 6 mg
Confezione da 28 compresse da 6 mg; non commercializzata
Renormax 3 mg
Confezione da 28 compresse da 3 mg; non commercializzata.
Nessuna.
SCHERING-PLOUGH S.p.A.
Via G. Ripamonti, 89 - 20141 Milano
Officina Farmaceutica: Schering-Plough S.p.A. - Comazzo (Lodi)
Concessionaria di vendita: ErreKappa Euroterapici S.p.A.
Via Ciro Menotti, 1/A - 20129 Milano
14 compresse da 6 mg, AIC n. 028582017
28 compresse da 6 mg, AIC n. 028582031
28 compresse da 3 mg, AIC n. 028582029
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14 compresse da 6 mg - 31 agosto 1995
28 compresse da 3 mg - 25 giugno 1999
28 compresse da 6 mg - 15 novembre 1999
y TABELLA DI APPARTENENZA DPR 309/90 - [Vedi Indice]
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15 novembre 1999
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