Nel corso del primo anno di commercializzazione si sono verificate reazioni avverse a carico del tratto gastrointestinale di diversa entità: nausea, gastralgia, pirosi gastrica, dispepsia, vomito, diarrea, spasmi addominali, meteorismo; in due casi è stata riscontrata la presenza di muco con tracce di sangue nelle feci. Sono state riscontrate alterazioni di alcuni indici di funzionalità epatica (transaminasi, bilirubina) con comparsa di subittero. Sono state segnalate reazioni avverse a carico del SNC come: cefalea, allucinazioni, tremori, vertigini e disturbi della visione.
Sono state segnalate reazioni a carico della cute come: rash cutaneo, prurito.
A carico del sistema cardiovascolare è stato segnalato un episodio di extrasistolia e casi di ipotensione fino al collasso.
Si è verificato un caso di nefropatia acuta da farmaci con insufficienza renale in un soggetto già sensibile ai macrolidi.
Non per tutti tali eventi è stato dimostrato il nesso di causalità, è stata osservata solo concomitanza temporale.
Come con altri antibiotici, durante la terapia con Fluritromicina possono insorgere superinfezioni da batteri resistenti o da miceti che richiedono l'interruzione del trattamento e l'adozione di terapie idonee.
Ritro è un farmaco di recente introduzione in terapia.
Come tutti i farmaci nuovi richiede una maggiore attenzione a tutte le reazioni indesiderate e/o inattese che si dovessero verificare a seguito della somministrazione ed una tempestiva ed esauriente segnalazione.
Ritro (fluritromicina etilsuccinato) è un nuovo antibiotico a struttura macrolidica, con anello lattonico a 14 atomi, caratterizzato da un'elevata stabilità in ambiente acido e da una buona biodisponibilità e tollerabilità. Chimicamente deriva dall'eritromicina per inserzione in posizione (8S)-8 di un atomo di fluoro. Il derivato prescelto per l'impiego clinico è il 2'-O-etilsuccinile (fluoritromicina etilsuccinato).
Ritro dimostra un'elevata attività nei riguardi di numerose specie batteriche.
Aerobi Gram-positivi: Staphylococcus aureus, Streptococcus pyogenes (streptococco b-emolitico di gruppo A), Streptococcus pneumoniae, Streptococcus viridans, altri streptococchi, Corynebacterium difteriae, Listeria monocytogenes.
Aerobi Gram-negativi: Neisseria spp., H. influenzae, H. parainfluenzae, Branhamella catarrhalis, Legionella pneumophila, Bordetella pertussis, Helycobacter pylori, Campylobacter spp.
Anaerobi: Propionibacterium acnes, Peptococcus spp., Peptostreptococcus spp., Clostridium perfringens, Bacteroides ovatus, Bacteroides fragilis, Bacteroides spp.
Altri microorganismi: Mycoplasma pneumoniae, Mycoplasma genitalium, Ureaplasma urealiticum, Chlamydia pneumoniae, Chlamydia trachomatis.
È stata inoltre confermata un'attività battericida intracellulare di notevole entità e l'assenza di effetti negativi sui componenti del sistema immunitario.
L'attività antibatterica in vitro di fluritromicina non è influenzata dall'ambiente acido, dalla presenza di b-lattamasi ed è scarsamente influenzata dall'inoculo; la presenza di siero ne esalta la potenza su diversi patogeni (in particolare su H. influenzae).
Fluritromicina non provoca squilibri nella popolazione microbica normale dell'intestino umano e le modificazioni indotte sono rapidamente reversibili. Un notevole effetto post-antibiotico, anche in presenza di siero umano, è stato documentato nei confronti di stafilococchi, streptococchi b-emolitici di gruppo A, pneumococchi ed emofili.
Nei saggi "in vivo" sull'attività chemioterapeutica, le dosi protettive mediante (PD50 ) al quinto giorno dopo infezione i.p. nel topo sono attorno a 6-8 mg/kg per gli streptococchi, fino a valori superiori a 100 mg/kg per i Gram-negativi particolarmente resistenti. Al nono giorno di somministrazione le PD50 sono ancora a livelli analoghi, inclusi anche ceppi di A. aureus penicillino-resistenti.
Fluritromicina presenta, con relativa frequenza, sinergismo con aminoglicosidi e fluorochinoloni e non produce mai antagonismo quando associata ad antibiotici con diverso meccanismo d'azione.
Alcuni ceppi di H. influenzae, di enterococchi e la maggior parte degli stafilococchi meticillino-resistenti sono risultati resistenti alla fluritromicina ed all'eritromicina.
Fluritromicina è decisamente ben tollerata nei principali modelli animali, roditori e non roditori. La DL50 dopo somministrazione orale ed i.p. è risultata superiore a 4500 mg/kg nei ratti ed a 6000 mg/kg nei topi.
Negli studi di tossicità cronica (26 settimane), sono state ben tollerate dosi fino a 150 mg/kg/die nei ratti e fino a 60 mg/kg nei cani, salvo qualche occasionale effetto emetico in quest'ultima specie particolarmente sensibile. È stata accertata la non teratogenicità e l'assenza di effetti mutageni.
Gli studi sulla possibile interazione col metabolismo epatico hanno evidenziato che fluritromicina, diversamente da eritromicina, non altera il sistema microsomiale, né in senso induttivo, né formando complessi inattivi con il P450 e, pertanto, presenta scarso rischio di interferenza metabolica con i farmaci dati in concomitanza.