Immunizzazione attiva contro la rosolia nei bambini e negli adulti.
Scopo ultimo di questa vaccinazione è quello di impedire il verificarsi di danni a carico del feto in seguito ad infezione rubeolica di donne non immuni in corso di gravidanza. Tale scopo può essere raggiunto sia vaccinando sistematicamente i bambini che vengono in contatto con gestanti, sia i soggetti prepuberi di sesso femminile, sia le donne non immuni in età fertile,attuando in questo caso le opportune precauzioni.
In maggior dettaglio si potrà procedere come segue:
1)Soggetti prepuberi: in questo gruppo di età la vaccinazione è raccomandata, poiché i soggetti che lo compongono rappresentano la fonte principale di disseminazione del virus. Pur se di regola questa vaccinazione viene presa in considerazione dopo il 1° anno di età, essa non è controindicata nel corso del 1° anno di vita. Tuttavia, in rapporto alla possibile persistenza di anticorpi di origine materna, la vaccinazione prima dell'anno di età potrebbe essere inefficace ed è quindi sempre consigliabile ripetere l'inoculazione a partire dal compimento del 1° anno di vita.
2)Soggetti postpuberi: a) maschi: pur non essendo indispensabile la vaccinazione potrà essere utile in particolari circostanze epidemiologiche; b) femmine: in questi soggetti è opportuno decidere se praticare o meno la vaccinazione previo accertamento dell'esistenza o meno di uno stato di immunità mediante appropriato test sierologico (quale ad esempio il test di inibizione della emoagglutinazione). Nei soggetti non immuni la vaccinazione verrà eseguita solo se si è certi che non sia in corso una gravidanza e che essa sarà evitata per almeno 2 mesi dopo l'inoculazione del vaccino.
Poiché l'innocuità del virus vivo attenuato per il feto non è stata dimostrata con certezza, la gravidanza rappresenta una controindicazione alla somministrazione del vaccino.
In caso di fenomeni allergici, poiché questo vaccino viene ottenuto esclusivamente a partire da materiale di origine umana, lo stato di ipersensibilità non è in linea di principio una controindicazione. Sarà tuttavia prudente, in tal caso, mettere in atto le precauzioni abituali. Altre controindicazioni sono rappresentate da:
ipersensibilità alla neomicina; trattamenti in corso con immunodepressori; malattie acute in atto o trattamenti con corticosteroidi e ACTH;affezioni proliferative maligne dei tessuti linforeticolari (leucemia, linfosarcoma, mielomatosi, morbo di Hodgkin, ecc.);o/e ipogammaglobulinemie;somministrazione recente di immunoglobuline o di sangue (attendere almeno 6 settimane prima di somministrare il vaccino) e di altri vaccini vivi (attendere 3/4 settimane prima di somministrare il vaccino).