- [Vedi Indice]-Tachiaritmie sopraventricolari sintomatiche che richiedono un trattamento, quali tachicardia nodoatrioventricolare, tachicardia sopraventricolare con sindrome di WPW (sindrome di Wolff-Parkinson-White) o fibrillazione atriale parossistica.
-Tachiaritmie ventricolari sintomatiche.
Dosaggio indicato
La somministrazione e.v. di sotalolo è possibile in caso di tachiaritmie minacciose.
Negli adulti la dose iniziale è di 20 mg di sotalolo. La soluzione dovrebbe essere iniettata lentamente in 5 minuti sotto monitoraggio del battito cardiaco, della pressione arteriosa ed ECG. Dopo 20 minuti una dose addizionale endovenosa di 20 mg di sotalolo può essere somministrata lentamente (1 mg/min) in rapporto alla risposta terapeutica.
Durante stimolazione elettrica programmata, vengono infusi, sotto controllo, da 1,0 a 1,5 mg/kg di peso corporeo in 5-15 minuti.
L'inizio della somministrazione e l'adeguamento del dosaggio di sotalolo in caso di tachiaritmie ventricolari richiede una accurata supervisione cardiologica e deve essere effettuato in presenza di equipaggiamento cardiologico di urgenza, inclusa una strumentazione in grado di monitorare strettamente il paziente.
Per tutta la durata del periodo di trattamento, dovrebbe essere effettuato un monitoraggio ad intervalli regolari (es. ECG standard ad intervalli di un mese ed ECG 24 ore (monitor Holter) ogni tre mesi, e se necessario ECG sotto sforzo).
La terapia deve essere aggiustata in caso di peggioramento di uno dei parametri, come un prolungamento dell'intervallo QRS o dell'intervallo QT più del 25%, oppure dell'intervallo PQ più del 50%, o il prolungamento del QT più di 500 ms, oppure l'incremento di frequenza o gravità dell'aritmia cardiaca.
L'indicazione per una somministrazione e.v. urgente e le controindicazioni esistenti devono essere attentamente valutate.
Dosaggio nei pazienti con alterata funzionalità renale
Poiché è escreto esclusivamente attraverso i reni, il dosaggio di sotalolo deve essere adeguato alla clearance renale nei pazienti con insufficienza renale.
In caso di insufficienza renale è necessaria una riduzione del dosaggio.
Se la clearance della creatinina è tra 10-30 ml/min (creatinina sierica tra 2-5 mg/dl), la dose raccomandata dovrebbe essere dimezzata.
Se la clearance della creatinina è inferiore a 10 ml/min (creatinina sierica superiore a 5 mg/dl), deve essere somministrato un quarto della dose raccomandata.
Modalità e durata della somministrazione
Sotalolo deve essere iniettato per via endovenosa sotto monitoraggio ECG, del battito cardiaco e della pressione arteriosa.
Nei pazienti con cardiopatia ischemica e/o aritmie, la terapia dovrebbe essere aggiustata per prevenire deterioramenti del quadro clinico.
Sotalolo non deve essere assunto in caso di:
infarto miocardico acuto, asma grave, insufficienza epatica grave, insufficienza renale grave, insufficienza cardiaca NYHA IV; insufficienza cardiaca congestizia, shock, blocco AV di 2° e 3° grado, blocco SA, malattia del nodo del seno, bradicardia (minore di 50 battiti/min), prolungamento del QT preesistente, ipokaliemia, ipotensione, gravi occlusioni arteriose periferiche, malattie ostruttive delle vie aeree, acidosi metabolica, ipersensibilità verso i componenti o verso altre sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico, edema della glottide, grave rinite allergica, generalmente controindicato in gravidanza e durante l'allattamento.
La somministrazione endovenosa di sotalolo in concomitanza con calcio-antagonisti tipo verapamil o diltiazem, così come l'iniezione endovenosa di questi calcio-antagonisti in concomitanza con beta-bloccanti sono controindicate (ad eccezione di terapia intensiva).
Somministrare con cautela in pazienti con intervallo di conduzione PR allungato, riserva cardiaca limitata e disturbi della circolazione periferica come il fenomeno di Raynaud.
In pazienti con cardiopatia ischemica la sospensione del trattamento non deve essere improvvisa.
Somministrare con cautela in pazienti con storia familiare di asma, in quanto in alcuni pazienti asmatici si può verificare un aumento delle resistenze delle vie aeree, che può indicare l'opportunità di sospendere la terapia. Il broncospasmo può essere risolto con i comuni broncodilatatori come il salbutamolo.
Prima di un'anestesia generale è necessario informare l'anestesista della terapia in atto. L'uso concomitante di anestetici (soprattutto alotano) può aumentare il rischio di depressione miocardica e ipotensione (poiché i b-bloccanti riducono le capacità del cuore di rispondere agli stimoli riflessi simpatici mediati dal sistema beta-adrenergico).
Occorre ricordare inoltre che il rischio di una caduta pressoria è maggiore se si impiegano anestetici volatili.
Il prodotto deve essere somministrato con cautela se impiegato in associazione a farmaci che deprimono la funzione cardiaca, a farmaci inibitori della conduzione atrio-ventricolare quali calcio-antagonisti tipo verapamil e diltiazem, o a farmaci antiaritmici appartenenti alla classe I come la disopiramide.
È sconsigliabile la contemporanea somministrazione endovenosa di calcio-antagonisti e antiaritmici.
Un accurato monitoraggio medico è necessario in:
pazienti diabetici con livelli ematici di glucosio molto variabili, come durante digiunopazienti con feocromocitoma (che assumono simultaneamente farmaci bloccanti gli alfa-recettori)pazienti con diminuita funzione renale (vedere "Posologia e modo di somministrazione").
I pazienti con una storia di infarto miocardico o diminuita funzionalità ventricolare sono particolarmente a rischio di una esacerbazione dell'aritmia (proaritmia).
Nei pazienti con cardiopatia ischemica o aritmie, la terapia dovrebbe essere attentamente valutata in modo da evitare un deterioramento del quadro clinico.
I medicinali che agiscono bloccando i recettori beta-adrenergici (es. sotalolo) possono innescare in rari casi psoriasi, peggiorare i sintomi di questa malattia oppure indurre un esantema psoriasico. In pazienti con storia personale o familiare di psoriasi, questi medicinali dovrebbero essere somministrati tenendo in attenta considerazione il rapporto rischio beneficio.
La terapia concomitante con farmaci antiaritmici di classe I, come qualunque sostanza in grado di ampliare il complesso QRS dovrebbe essere evitata (specialmente sostanze chinidino simili).
Inoltre, il concomitante utilizzo di antiaritmici di classe III deve essere evitato a causa di un possibile rischio di prolungamento del QT.
La somministrazione contemporanea di nifedipina (e degli altri derivati 1,4-diidropiridinici) può indurre una grave caduta della pressione ed un possibile aumento della depressione del nodo del seno.
Il concomitante uso di sotalolo e noradrenalina o MAO inibitori, così come l'improvviso arresto della concomitante somministrazione di clonidina, può determinare un brusco innalzamento della pressione arteriosa.
Un significativo abbassamento della pressione arteriosa può risultare dalla concomitante somministrazione di sotalolo e antidepressivi triciclici, barbiturici, fenotiazine e narcotici, come pure anti-ipertensivi, diuretici e vasodilatatori.
Gli effetti cardio-depressivi di sotalolo, narcotici e antiaritmici possono essere additivi.
Il blocco neuromuscolare causato da tubocurarine può essere intensificato dalla inibizione dei recettori beta-adrenergici. Gli anestesiologi devono essere informati che il paziente è in trattamento con sotalolo.
Il contemporaneo utilizzo di sotalolo e reserpina, clonidina, a-metildopa, guanfacina e glicosidi cardiaci può indurre una significativa caduta della frequenza cardiaca oppure un rallentamento della normale conduzione cardiaca.
La somministrazione contemporanea di sotalolo ed insulina oppure di antidiabetici orali può portare a ipoglicemia, specialmente durante i periodi di stress fisico. I sintomi conseguenti alla ipoglicemia (respirazione eccessiva, aumento del battito, agitazione) sono mascherati. È quindi molto importante monitorare i pazienti a digiuno, così come i diabetici con livelli di glucosio ematico molto variabili. In alcuni casi è necessario esaminare regolarmente il livello ematico di glucosio.
Durante la somministrazione contemporanea di diuretici è molto importante monitorare i livelli di potassio.
Sotalolo passa la barriera placentare e raggiunge concentrazioni attive nel cordone ombelicale. Dal momento che non esistono sufficienti dati sull'uso di sotalolo durante il primo trimestre di gravidanza, dovrebbe essere somministrato durante la gravidanza solo se strettamente indicato.
A causa dei rischi di bradicardia, ipotensione, ipoglicemia e depressione respiratoria (asfissia neonatale) nei neonati, la terapia con sotalolo dovrebbe essere sospesa 48-72 ore prima della data prevista per il parto. Se ciò non fosse possibile il neonato andrà attentamente monitorato per le prime 48-72 ore dopo il parto.
Sotalolo si accumula nel latte materno e può quindi raggiungere in questo concentrazioni attive.
Sebbene la quantità di sostanza attiva assunta con il latte probabilmente non presenta pericoli per il neonato, si dovrebbe comunque tenere sotto controllo i possibili effetti correlati con l'azione beta-bloccante.
Anche se usato secondo le istruzioni questo farmaco può causare alterazioni delle capacità di reagire rapidamente alle situazioni.
È quindi possibile che l'abilità di un autista di veicoli a motore o di un operatore di macchinari sia diminuita. Questo succede specialmente all'inizio del trattamento e quando si cambia dosaggio come pure quando il medicamento è assunto con alcool (interazione).
Occasionalmente possono insorgere sintomi quali affaticamento, vertigini, sonnolenza, emicranie, parestesie e freddo alle estremità.
Raramente sono stati osservati i seguenti effetti secondari inclusi dolori addominali, scatenamento di episodi di ostruzione delle vie aeree, reazioni cutanee, congiuntiviti, disturbi del sonno, esacerbazione di una insufficienza cardiaca, bradicardia, disordini della conduzione AV ed ipotensione.
Inoltre il trattamento con questo farmaco può condurre ad un aggravamento delle occlusioni arteriose periferiche, una riduzione della lacrimazione (è importante controllare questo aspetto in chi porta lenti a contatto), ipoglicemia, stati depressivi, stati confusionali, allucinazioni, secchezza delle fauci, crampi muscolari oppure debolezza muscolare ed impotenza transitoria.
In casi isolati non può essere esclusa un'esacerbazione degli attacchi di angina pectoris.
Durante trattamento con sotalolo sono stati osservati rari casi di visione offuscata ed infiammazione della cornea e della congiuntiva.
Il trattamento può causare effetti proaritmici o esacerbazione delle aritmie cardiache, che possono danneggiare gravemente la funzione cardiaca fino ad un possibile arresto cardiaco. Questo specialmente è vero nei pazienti con aritmie minacciose per la vita e riduzione della funzionalità ventricolare sinistra.
In alcuni casi isolati è stata segnalata sincope.
Il dosaggio giornaliero dovrebbe essere ridotto nei pazienti con bradicardia e in quelli in cui la caduta della pressione diventa eccessiva. Questo è valido anche per i pazienti con pregresse difficoltà respiratorie (dispnea). Se necessario il farmaco deve essere sospeso.
L'interruzione brusca di sotalolo dovrebbe essere evitata al fine di scongiurare fenomeni "rebound".
Poiché sotalolo prolunga l'intervallo QT, in caso di sovradosaggio è necessario un immediato monitoraggio ECG, poiché in tali casi possono insorgere tachiaritmie ventricolari (inclusi tachicardia atipica e torsade de pointes).
In casi isolati il trattamento con b-bloccanti (es. sotalolo) può far insorgere psoriasi, oppure i sintomi di questa malattia possono aggravarsi, oppure innescare un esantema psoriasico.
Sintomi da sovradosaggio
I sintomi di una intossicazione da sotalolo sono dipendenti dallo stato cardiovascolare dei pazienti (funzionalità ventricolare sinistra, tipo di aritmia cardiaca). Nell'insufficienza cardiaca grave, anche bassi dosaggi del farmaco possono provocare deterioramento delle condizioni cardiache. In rapporto al grado di intossicazione, il quadro clinico mostrerà principalmente sintomi cardiovascolari o a carico del sistema nervoso centrale, come: stanchezza, perdita di coscienza, dilatazione delle pupille, e occasionalmente crisi miocloniche generalizzate, ipotensione, bradicardia fino alla asistolia (frequentemente è presente nell'ECG un ritmo di scappamento), come pure tachicardia ventricolare atipica (torsade de pointes) e sintomi di shock cardiovascolare (sia cardiogeno che ipovolemico, quali: ipotensione, bradicardia o tachicardia, vertigini, lipotimia o sincope, pallore, sudorazione, cianosi, estremità fredde, oliguria o anuria, astenia).
Terapia del sovradosaggio
In aggiunta alle misure generali per promuovere l'eliminazione del farmaco, devono anche essere monitorati i parametri vitali in terapia intensiva e, se necessario, corretti.
I seguenti farmaci possono essere utilizzati come antidoti:
Atropina: 1-2 mg endovenosa in bolo.
b-simpaticomimetici secondo il peso corporeo e l'effetto: dopamina, dobutamina, isoprenalina, orciprenalina e adrenalina.
Glucagone: inizialmente 0,2 mg/kg di peso corporeo in infusione rapida, seguito da 0,5 mg/kg per 12 ore.
Per la bradicardia refrattaria al farmaco, è raccomandata terapia momentanea con pacemaker. L'applicazione di un pacemaker temporaneo per il ventricolo destro è consigliato poiché l'esperienza indica che tale condizione può essere controllata quando il cuore è stimolato a 80-100 battiti/min.
Sotalolo è dializzato. Con la dialisi l'emivita di eliminazione è ridotta a 6,9 ± 1,2 ore. Dopo la fine della dialisi, si osserva una trascurabile salita dei livelli ematici del farmaco. Questo aumento delle concentrazioni ematiche risulta dal rilascio di sotalolo dai compartimenti tessutali al circolo ematico.
Sotalolo è un farmaco antiaritmico di classe III, idrofilico, con un pronunciato effetto di blocco dei recettori b-adrenergici.
L'effetto degli antiaritmici di classe III è causato dal prolungamento acuto del potenziale d'azione monofasico senza influenza sul tempo di conduzione. Il periodo refrattario assoluto è allungato. Questo meccanismo di azione elettrofisiologico è comune ad entrambi gli isomeri destrogiro e levogiro, ed è riscontrabile nell'atrio, nel nodo AV, nei fasci accessori e nei ventricoli.
L'effetto b-bloccante, senza attività simpaticomimetica intrinseca, è causato dall'isomero levogiro, il quale occupa sia i recettori adrenergici b1 che b2 pressochè in uguale misura.
In rapporto al tono del sistema nervoso simpatico la sostanza abbassa i seguenti parametri: frequenza cardiaca e contrattilità, tempo di conduzione AV e attività reninica plasmatica. A causa dell'occupazione dei recettori b2 , può aumentare il tono della muscolatura liscia.
Il 75-90% di sotalolo è assorbito dal tratto gastrointestinale. A causa dello scarso effetto di primo passaggio, la biodisponibilità assoluta è del 75-90%.
Il volume di distribuzione è di 2 l/kg; il legame alle proteine plasmatiche è 0%.
Sotalolo è escreto esclusivamente per via renale. La clearance renale è 120 ml/min e corrisponde al totale della clearance corporea.
Per la riduzione del dosaggio in pazienti con diminuita funzionalità renale, vedere il punto riguardante la posologia e il modo di somministrazione.
L'emivita plasmatica è approssimativamente di circa 15 ore. Questo periodo può comunque essere aumentato fino a 42 ore in caso di danno renale grave.
Il picco plasmatico si raggiunge 2-3 ore dopo la somministrazione orale. Il livello plasmatico terapeutico è 1-3 mg/l.
Non sono stati rilevati metaboliti.
La farmacocinetica non è influenzata dalla funzionalità epatica.
Tossicità acuta
DL50 (mg/kg di peso corporeo)
Animale utilizzato
per l'esperimento | Modalità di
somministrazione | DL 50 |
topo | p.o. | 2600 |
" | i.v. | 166 |
" | i.p. | 670-790 |
ratto | i.p. | 680 |
cane | i.p. | 330 |
Tossicità cronica
Non sono stati riscontrati effetti tossici specifici da farmaco negli studi cronici effettuati sui ratti e sui cani.
Potenziale mutageno e oncogeno.
Gli studi non hanno mostrato alcun rilevante risultato riguardo ad un potenziale effetto mutageno. Studi a lungo termine nel ratto e nel topo non hanno mostrato alcun effetto potenziale oncogeno.
Tossicità riproduttiva
Nessun effetto teratogeno è stato evidenziato nei ratti e nei guinea pigs.
Si è avuta embrioletalità in ratti con dosaggi sopra 140 mg/kg di peso corporeo/giorno.
Dosaggi sopra 20 mg/kg di peso corporeo/giorno durante l'ultimo trimestre di gravidanza causano diminuzione di peso corporeo nei ratti neonati. Una densità alterata dei recettori cerebrali e variazioni del comportamento sono stati osservati in ratti esposti nel periodo prenatale al farmaco.
Acido acetico glaciale, acqua per preparazioni iniettabili, sodio cloruro, sodio idrossido.
Non sono note incompatibilità.
3 anni.
Non dovrebbe essere utilizzato dopo la data di scadenza impressa sulla confezione.
Nessuna.
Astuccio contenente 5 fiale in vetro di tipo I di 40 mg/4 ml
Nessuna.
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Via Europa, 35 - 20053 Muggiò (MI)
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Ricetta ripetibile.
Prima autorizzazione: 23.996
Nessuna.
Novembre 1996
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