- [Vedi Indice]1 fiala da 4 ml contiene:
Principio attivo: mesna mg 400.
Soluzione iniettabile i.v.
- [Vedi Indice]Prevenzione delle lesioni tossiche delle vie urinarie provocate da ossazafosforine (ciclofosfamide, ifosfamide). Nel corso di terapia citostatica con Ifosfamide, dovrebbe essere sempre somministrato Uromitexan. Quando viene somministrata ciclofosfamide, Uromitexan dovrebbe essere impiegato sempre quando il citostatico è somministrato sotto forma di bolo (dosi superiori a 10 mg/kg), ed anche nei pazienti ad alto rischio.
Principali fattori di rischio sono: precedente radioterapia della piccola pelvi, fenomeni di cistite con precedente terapia con ifosfamide e ciclofosfamide o anamnesi di affezioni delle vie urinarie.
Salvo diversa prescrizione, Uromitexan è normalmente somministrato per via endovenosa ad una dose pari al 20% di quella delle ossazafosforine, al tempo zero (tempo della somministrazione di ossazafosforine) e successivamente a distanza di 4 e 8 ore.
Esempio:
Ora | 8.00 | 12.00 | 16.00 |
Dose ossazafosforine | 40 mg/kg | - | - |
Dose Uromitexan | 8 mg/kg | 8 mg/kg | 8 mg/kg |
L'esperienza terapeutica nei bambini mostra che sarebbe più utile in casi individuali, somministrare Uromitexan ad intervalli più brevi (es. ogni 3 ore) [dose totale di Uromitexan = 60% della dose].
Con una terapia citostatica ad altissime dosi di ossazafosforine (es. prima del trapianto di midollo osseo) la dose totale di Uromitexan può essere aumentata dal 120 al 160% della dose di ossazafosforine.
Dopo la somministrazione del 20% di Uromitexan (in relazione alla dose totale di ossazafosforine) al tempo zero, la dose rimanente dovrebbe essere somministrata su un periodo di 24 ore tramite perfusione venosa continua. Come alternativa è possibile una iniezione a bolo intermittente: negli adulti 3 x 40% (ai tempi 0,4 e 8 ore) o 4 x 40% (ai tempi 0,3, 6 e 9 ore).
Nei bambini, data la minzione più frequente, le iniezioni in bolo dovrebbero essere somministrate sempre ad intervalli di 3 ore (es. 20% ai tempi 0,1, 3,6, 9 e 12 ore). Come alternativa all'iniezione in bolo, sono possibili anche infusioni brevi della durata di 15 minuti.
Con infusione continua di ifosfamide (Holoxan) è meglio somministrare Uromitexan al tempo zero dopo una prima iniezione a bolo (inizio dell'infusione, tempo 0) seguito da un'infusione con una dose fino al 100% di quella di ifosfamide, e continuare l'azione uroprotettiva nelle 6 - 12 ore successive alla conclusione dell'infusione di ifosfamide.
Esempio di somministrazione di Uromitexan con infusione di ifosfamide della durata di 24 ore:
Ore | 0 | 24 - 30 - 36 |
Dose ifosfamide | 5 g/m2 superficie
(= 125 mg/kg) | |
Dose Uromitexan | 1 g/m2 superficie
(= 25 mg/kg) | |
Infusione Uromitexan | Fino a 5 g/m2 di superficie
(= 125 mg/kg) in aggiunta
a infusione di ifosfamide | Fino a 2,5 g/m2
di superficie
(= 62,5 mg/kg) |
Ipersensibilità individuale accertata verso il prodotto o verso altri composti tiolici.
L'effetto protettivo dell'Uromitexan si esplica solo a livello delle vie urinarie. Tutte le altre misure precauzionali ritenute necessarie non sono influenzate dal suo impiego e pertanto devono essere mantenute in atto. La protezione del tratto urinario con Uromitexan va comunque intrapresa solo dopo un'accurata analisi del rischio-beneficio e sempre sotto controllo medico. Il trattamento con Uromitexan può dare origine a falsa positività al test dell'acetone.
Non note.
Poiché Uromitexan è impiegato come uroprotettore nel corso di trattamento citostatico con ossazafosforine, il suo impiego durante la gravidanza e l'allattamento segue gli stessi criteri che si impiegano durante una terapia con citostatici. Studi su animali non hanno evidenziato effetti embriotossici o teratogeni di Uromitexan.
Nessuno.
Reazioni di ipersensibilità dopo assunzione di Uromitexan sono state riportate più frequentemente in pazienti con turbe del sistema immunitario che in pazienti con tumore.
Sono stati riportati alcuni casi di ipersensibilità parzialmente correlata ad organi (reazioni iperergiche) quali reazioni cutanee e mucose, di varia estensione e gravità (prurito, eritema, formazione di bolle), edema locale dei tessuti (edema orticarioide), rari casi di caduta della pressione e aumento della frequenza cardiaca sopra 100 battiti/minuto (tachicardia), dovuti a gravi reazioni di ipersensibilità (reazioni anafilattoidi), accompagnati da un temporaneo aumento dei valori di alcuni parametri della funzionalità epatica (transaminasi). Sono stati riferiti rari casi di irritazione venosa nel punto di iniezione.
Durante il trattamento è difficile differenziare chiaramente questi effetti collaterali da quelli imputabili alle ossazafosforine come tali o all'impiego contemporaneo di altri farmaci.
In studi di tollerabilità condotti impiegando alte dosi di mesna per via endovenosa ed orale, dosi singole di 60 mg/kg e oltre hanno indotto nausea, vomito, diarrea, cefalea, dolori alle articolazioni, caduta pressoria e aumento della frequenza cardiaca sopra i 100 battiti/minuto (tachicardia), reazioni cutanee, affaticamento e debolezza.
L'Uromitexan (mesna) è un composto tiolico che esplica azione protettiva nei confronti dei fenomeni urotossici (processi infiammatorio-emorragici della mucosa vescicale) indotti dagli agenti antiblastici ossazafosforinici: possiede uno spiccato organotropismo nei confronti delle vie urinarie e mediante due tipi di reazioni chimiche inattiva l'acroleina (prodotto di demolizione delle ossazafosforine, altamente urotossico) ed i 4 idrossimetaboliti.
La vita media plasmatica, dopo somministrazione venosa, è di circa 1,5 ore, con variazioni minime fra specie e specie (cavia, ratto, cane e uomo). La distribuzione tissutale del mesna è trascurabile. L'eliminazione della sostanza e dell'unico metabolita identificato (il 2,2 ditio-bisetansulfonato disodico) avviene rapidamente e completamente per via renale.
Il composto è praticamente atossico: infatti, le dosi necessarie per una profilassi efficace (21,5 mg/kg i.v.) sono circa cento volte inferiori alla DL50 : ratto e topo 1.200-2.000 mg/kg i.v. e 4.500-6.000 mg/kg per os.
Il margine terapeutico stabilito nell'animale da esperimento è pertanto molto ampio.
Sodio edetato, acqua per preparazioni iniettabili.
Reattività del mesna con l'acroleina. Il mesna risulta essere incompatibile in vitro con cisplatino e mostarda azotata.
5 anni.
Nessuna.
Fiale in vetro incolore classe idrolitica I (Ph. Eur.). 15 fiale da 4 ml.
Vedere "Posologia e modo di somministrazione".
ASTA MEDICA AG - Francoforte (Germania)
Rappresentante per l'Italia: ASTA Medica S.p.A. - 20133 Milano
15 fiale da 4 ml AIC n. 025312024
Da vendersi dietro presentazione di ricetta medica.
Prima AIC: Maggio 1985.
Rinnovo AIC: Giugno 1995.
y TABELLA DI APPARTENENZA DPR 309/90 - [Vedi Indice]Non compete.
Giugno 1995
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