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ANNO 1945
SECONDA GUERRA MONDIALEPROCESSO DI NORIMBERGA
"Hermann Wilhelm Goring, Ich
bekenne mich im Sinne der Anklage nicht schuldig"
(Io Hermann W. Goring, ai sensi dell'accusa, mi dichiaro non colpevole).
"Rudolf Hess. Ich bekenne mich im Sinne der Anklage nicht
schuldig"
(Io Rudolf Hess. ai sensi dell'accusa, mi dichiaro non colpevole).
"Joachim von Ribbentrop, Ich bekenne mich im Sinne der Anklage
nicht schuldig"
(Io Joachim von Ribbentrop, ai sensi dell'accusa, mi dichiaro non colpevole).
"Wilhelm Keitel, Ich bekenne mich im Sinne der Anklage nicht
schuldig"
(Io Wilheml Keitel, ai sensi dell'accusa, mi dichiaro non colpevole).
IL PROCESSO
Il 20 novembre 1945 si apre in Germania, a Norimberga, il processo contro i
gerarchi, i capi militari, colpevoli dell'instaurazione del nazismo, delle
persecuzioni razziali, di una condotta criminale della guerra.
Le quattro potenze che hanno costituito il tribunale militare di Norimberga
sono le quattro potenze vincitrici: Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Unione
Sovietica.
I capi di imputazione quattro.
1) piano di cospirazione contro la pace per la conquista del potere
in
Germania e la successiva sopraffazione degli altri popoli;
2) crimini contro la pace e atti di aggressione;
3) crimini di guerra e violazioni delle convenzioni (Ginevra-Aja);
4) crimini contro l'umanità.
Nell'elencare l'atto d'accusa le imputazioni sono riunite i tre gruppi così
definiti
A) Cospirazione e Crimini contro la pace: la direzione, la preparazione, lo
scatenamento e lo svolgimento di una guerra d'aggressione o di una guerra in
violazione dei trattati, delle garanzie e degli accordi internazionali, o la
partecipazione ad un piano concertato o ad un complotto per il compimento di uno
qualsiasi degli atti precedentemente elencati;
B) Crimini di guerra: La violazione delle leggi e delle usanze di guerra. Queste
violazioni comprendono: "l'assassinio, i maltrattamenti o la deportazione
per lavori forzati, o per ogni altro fine, di popolazioni civili dei territori
occupati, l'assassinio o maltrattamento di prigionieri di guerra o di naufraghi,
l'esecuzione di ostaggi, il saccheggio di beni pubblici o privati, la
distruzione -senza motivo- di città e di villaggi, o la devastazione non
giustificata dalle esigenze militari.
C) Crimini contro l'umanità: l'assassinio, lo sterminio, la riduzione in
schiavitù, la deportazione e tutti gli atti inumani commessi contro le
popolazioni civili, prima o durante la guerra, o le persecuzioni per motivi
politici, razziali o religiosi.
L'articolo 6 dello statuto del Tribunale militare di Norimberga stabilisce anche
un altro principio, pesantissimo per gli imputati al grande processo: i
dirigenti, gli organizzatori, i provocatori o complici che hanno preso parte
all'elaborazione o all'esecuzione di un complotto per commettere uno qualsiasi
dei crimini sopra elencati sono responsabili di tutti gli atti compiuti da tutte
le persone, in esecuzione di tale piano. E' la responsabilizzazione individuale
dei principali ventiquattro imputati per i delitti collettivi commessi.
Nell'atto di accusa i 4 capi di
imputazione contro i ventiquattro imputati si usarono venticinquemila parole; ne
diamo una sintesi:
1) PIANO DI COSPIRAZIONE - Piano concertato o complotto. Il documento occupa 14
pagine del primo volume degli atti ufficiali del processo (con imputazioni,
accuse, difese) stampati e pubblicati nella stessa Norimberga nel 1947 in 42
volumi. L'interesse storico consiste nelle ricostruzioni delle vicende della
Germania durante il nazismo fin dal 1920, sino alla dichiarazione di guerra
contro gli Stati Uniti.
Una ricostruzione di dati di prima mano rivelati e utilizzati nell'aula del
processo; spesso con molti documenti originali trovati, nella Cancelleria, nei
vari Ministeri o presso i funzionari di varie istituzioni poliziesche e nella
gerarchia militare delle tre armi.
Secondo questo capo d'accusa numero uno, il complotto gigantesco era insito
nella natura stessa del nazismo, nella sinistra mentalità di Hitler; nella
dottrina che il "capo" ha un potere illimitato; nella teoria che le
persone di "sangue tedesco" formano una "razza speciale" la
quale ha il diritto di assoggettare, dominare o sterminare altre
"razze" o popoli; e nel principio che la guerra costituisce per il
tedesco un'attività nobile e necessaria.
Queste le tappe del complotto: in primo luogo la conquista del potere assoluto
da parte di Hitler, abolendo la libertà personale, di parola, di stampa,
d'associazione e di riunione, dopo l'incendio del Reichstag il 28 febbraio 1933
(Hitler era diventato Cancellerie il precedente 30 gennaio).
Stroncata con la forza e col delitto ogni opposizione interna, Hitler e i suoi
complici passano al piano vero e proprio per scatenare la guerra d'aggressione.
Dapprima distruggono il Trattato di Versailles e le sue restrizioni
all'armamento e all'attività militare tedesca; poi si impadroniscono dei
territori perduti dalla Germania alla Prima guerra mondiale e di altri che
i cospiratori nazisti definiscono "occupati prevalentemente da tedeschi di
razza"; infine pretendono un Lubensraum, uno "spazio vitale", e
scatenano guerre d'aggressione, una dopo l'altra, secondo un disegno sempre più
largo.
Una sequenza che mette in azione l'inganno, la doppiezza, le minacce,
l'intimidazione, la quinta colonna negli altri Paesi, poi le guerre
d'aggressione e le guerre in violazione dei trattati, passando - dice l'atto di
accusa- attraverso queste fasi: invasione dell'Austria (marzo 198-marzo 1939) ed
esecuzione del piano d'invasione della Cecoslovacchia (aprile 1938-marzo 1939).
L'atto di accusa ricorda poi "l'invasione del territorio sovietico da parte
dei tedeschi il 22 giugno 1941, in violazione del patto di non aggressione del
23 agosto 1939" e la "collaborazione con l'Italia e il Giappone e la
guerra d'aggressione contro gli Stati Uniti".
Nel capo d'accusa n.1 sono molto importanti anche le due pagine sulle
persecuzioni naziste contro gli ebrei "...con l'uso della violenza verso le
persone e i loro beni, la deportazione, l'asservimento, il lavoro forzato, la
fame, l'assassinio, lo sterminio di massa.
2) CRIMINI CONTRO LA PACE - E' il capo d'accusa più breve (una sola pagina). E'
la descrizione, la sintesi del complotto nel suo sviluppo storico, che
stabilisce quali furono le guerre d'aggressione che colpirono la pace: le guerre
contro la Polonia, l'Inghilterra e la Francia. la Danimarca e la Norvegia, il
Belgio, l'Olanda e il Lussemburgo, la Jugoslavia e la Grecia, la Russia e infine
contro gli Stati Uniti. In un allegato si elencano le violazioni dei trattati,
accordi e impegni internazionali. Le violazioni sono ventisei.
3) CRIMINI DI GUERRA - Nelle 25 pagine sono elencati casi circostanziati di
delitti di guerra. Degli episodi citati si riporta quello di Leningrado
dove morirono fucilate 171.000 persone; quello di Lwow dove i tedeschi
sterminarono circa settecentomila cittadini sovietici e con loro alcuni
cittadini degli Stati Uniti, Gran Bretagna, Olanda, Cecoslovacchia, Jugoslavia
condotti in questa regione da altri lager; poi via via i nomi terribili
Buchenwald, Dachau, Auschwitz, Lidice, Fosse Ardeatine, Marzabotto...; gli
episodi avvenuti in Francia con i 704 treni contenenti ciascuno dalle 1500 alle
2500 persone avviate ai lager; quelli in altre località; e per finire la
dichiarazione della "guerra totale" messa in atto ovunque con
metodi di combattimento e di occupazione militare in contrasto con le leggi e
usanze di guerra.
4) CRIMINI CONTRO L'UMANITA' - Tutti quelli commessi dal 1 settembre 1939 fino
all'8 maggio 1945 in tutti i Paesi e territori occupati dai tedeschi. L'accusa
si riferisce all'uccisione e alla persecuzione di tutti coloro che erano o che
si supponeva fossero ostili al partito nazista.
Il 21 novembre il presidente del
tribunale G. Lawrence alla fine delle requisitorie chiede agli imputati se
si dichiarano innocenti o colpevoli (le risposte dei 4 imputati nella foto, sono
quelle citate sopra).
L'ultima requisitoria è dell'americano R. Jackson, che rivolto ai giudici la
conclude così:
"If you were to say of these men that tehey are not guilty... Se voi
dite che questi uomini non sono colpevoli sarebbe come dire che non c'è stata
guerra, non c'è stato massacro, non ci sono stati crimini"
Con la sentenza pronunciata il primo ottobre 1946, dodici dei ventiquattro
imputati sono condannati a morte, tre all'ergastolo, 4 dai 10 ai 20 anni di
reclusione, tre dichiarati innocenti.
Di dodici condannati all'impiccagione, il 16 ottobre 1946, dieci finiscono sulla
forca, Goring si suicida prima si salirci, l'unico condannato in contumacia è
Bormann. (vedi storia a parte su questo stesso sito)
Bibliografia
Arrigo Petacco. Storia della seconda guerra mondiale