L’Italia
e l’Africa:
di
Massimo
Verzili -
Roma
mail
to: massimo.verzili@tin.it
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Indice
-
Capitolo I° : Il sistema coloniale come
fattore d’indipendenza economica
- Capitolo
II° : Il diritto dell’Italia a
- Capitolo
III° : Colonizzazione demografica dell’Impero
- Capitolo
IV° : La colonizzazione abissina nell’Etiopia Occidentale
- Capitolo
V° : L’opera compiuta nello
“Il
popolo italiano ha creato col sangue
Lo feconderà col suo lavoro
e
L’incipit di questo elaborato non poteva non riguardare la frase, il pensiero, il sogno realizzato, che da soli
compendiano lo stato d’animo e l’orgoglio di un popolo consapevole di essere entrato di diritto nella storia delle
moderne nazioni conquistatrici.
A distanza di oltre sessant’anni dagli eventi descritti, si voleva fornire uno spaccato, il più coerente possibile con
la mentalità dell’epoca, dei fatti che portarono
movimenti storici che seguirono, fino al culmine della
“una
Assolutamente
necessario, quindi, compenetrarsi nel
“semplicemente vissuto” quegli anni, avvicinandosi con profondo rispetto alle situazioni
storiche ed ai personaggi
ad esse associati, cercando di non cadere nella tentazione
dopo il lungo tempo trascorso.
Ed
è in quest’ottica che ci accingiamo a presentare la
assolute o concetti rivoluzionari, riproponendo un’ambientazione la più fedele
possibile.
è costituita dagli “Annali dell’Africa Italiana”,
monografie, racconti, interviste, ampie
sull’avanzamento dei lavori che i loro fratelli stavano
compiendo così lontano, con l’alto fine
La straordinaria sequenza di prestigiose “firme” che queste
comunque
informazione
inimmaginabile.
Ecco che vediamo come, paradossalmente, gli anni dal ‘35/36
risentivano ancora dell’effetto della crisi economica, delle sanzioni, dell’autarchia - costituirono il periodo del
maggior
Con la creazione dell’Impero, l’Italia rurale, l’Italia dei piccoli commercianti, degli impiegati, della tranquilla e
prevedibile vita di provincia, veniva riscattata
imposto la civiltà occidentale con la colonizzazione di
buona parte del pianeta.
Ma cosa significava, cosa comportava in termini pratici la conquista di terre lontane con l’obiettivo della loro
colonizzazione?
Bisogna
dare atto ai governanti di allora che - si può
operazioni militari all’inizio della vera e propria colonizzazione.
Già
alla fine di ottobre del ‘36, infatti, l’O.N.C.,lo
della colonizzazione demografica del territorio, assegnava i primi poderi alle centurie di
soldati-contadini diretti
prendere in consegna le terre per questo primo esperimento
Non
fu certamente uno sfruttamento parassitario del territorio da parte dell’Italia,
che altresì profuse l’impegno
totale ed enormi capitali per la concretizzazione di uno
la civilizzazione di altri continenti.
La sua millenaria cultura, forgiata ed alimentata da eroi, pensatori, conquistatori (come attestano ben note
epigrafi), finalmente messa a disposizione di altri popoli, di
Ma
per poter ben comprendere le origini del conflitto
scacchiere europeo dell’epoca, è necessario associare a
politica ed economica dell’Italia fascista, la più piccola
esploso.
In
politica estera, il fascismo si propose di far valere i diritti dell’Italia
nel Mediterraneo, osteggiando la
francese ed inglese su questo mare; tornò a valorizzare le nostre colonie, che durante la grande guerra avevano
molto sofferto per l’abbandono in cui erano state lasciate.
Ma non solo.
L’idea
del Duce era quella di
ritagliare “un posto al
con nuove estensioni di terre e uomini che l’avrebbero promossa di diritto, anche a costo di un doloroso “cimento
bellico”.
Ecco,
quindi, l’impresa etiopica.
- cause ideali, cioè il desiderio di vendicare la sconfitta
di Adua del 1896;
- cause materiali, cioè la necessità di trovare al paese,
povero di materie prime, una vasta colonia di
Occasione
alla guerra fu un incidente di frontiera
presidio italiano di Ual-Ual, alla frontiera somala, col pretesto che esso occupava un
territorio abissino.
L’Italia
protestò dapprima presso la Società delle
l’Inghilterra, che vedeva nell’azione italiana una minaccia alla propria “via imperiale” verso le indie, riuscì ad ottenere
un voto contrario all’Italia
(Home fleet), in
Ma l’Italia, dopo aver respinto le proposte del cosiddetto Comitato dei Cinque, iniziò le operazioni militari (3 ottobre
1935), mentre la Società delle Nazioni la
economiche” ad opera di 52 stati.
Non
aderirono alle sanzioni la Germania (perché fuori della Società delle
Nazioni), l’Austria, l’Ungheria e
La
guerra, condotta dai generali Pietro Badoglio sul
meridionale (somalo), si concluse in pochi mesi con la
dell’impero etiopico.
Il
9 maggio 1936 fu proclamato l’Impero, mentre il re
Le
conseguenze dell’impresa etiopica furono assai pesanti per la pace del mondo.
Vennero infatti a determinarsi:
a) esautoramento della Società delle Nazioni, che aveva
dimostrato la propria impotenza ad evitare il conflitto e
capitolare l’Italia. Gli Stati, convinti dell’impossibilità di una collaborazione pacifica
tra i popoli,
corsa agli armamenti;
b) accostamento dell’Italia alla Germania (dove fin dal ’33
durante il periodo delle sanzioni aveva aiutato
riconosciuta per prima l’Impero Italiano d’Etiopia, sia perché Mussolini, non potendo dimenticare l’ostile atteggiamento
inglese, volle ostentare la sua amicizia per la Germania.(**)
(*) Dal discorso sulla “Proclamazione dell’Impero”,
di Benito
Mussolini, 9 maggio 1936.
(**) DE ROSA G., Storia Contemporanea, Bergamo, Ed. Minerva
italica, 1976.
DESIDERI A., Storia e Storiografia, Firenze, Ed. G.D’Anna, 1987.
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